Chiesa Melchita

La Storia della Basilica di Santa Maria in Cosmedin

La Storia della Basilica di Santa Maria in Cosmedin

La Storia della Basilica di Santa Maria in Cosmedin

La Storia della Basilica di Santa Maria in Cosmedin
La Storia della Basilica di Santa Maria in Cosmedin

Procura Patriarcale della Chiesa Greco Melchita Cattolica presso la Santa Sede

Il Pontefice San Paolo VI donò la Basilica minore di Santa Maria in Cosmedin il 1° giugno 1963, al nostro Patriarca il compianto Maximos IV Saigh e ai suoi successori come residenza Patriarcale stabile in Urbe, insieme a una parte del “palazzo diaconale”, già residenza dei cardinali diaconi della Basilica gode del titolo di diaconia. Attualmente è sede della Procura della Chiesa Greco Melchita Cattolica presso la Santa Sede.

I religiosi canonici latini servivano la Basilica. Mentre per un certo periodo, Papa Adriano I, affidò la Basilica ai monaci greci che erano rifugiati a Roma durante la crisi iconoclasta dell’VIII sec. Dopo la decisione di Papa San Paolo VI venne nuovamente assegnata al rito bizantino secondo la tradizione della Chiesa Greco Melchita Cattolica.

In precedenza la Basilica era chiamata Santa Maria in Schola Graeca perche al suo interno era annesso l’oratorio di San Nicola di Mira.

La Chiesa fu costruita nel settimo secolo e nel tempo subì diverse modifiche fino a quando divenne Basilica. Si tratta di un monumento di stile composito che ha subito nei secoli notevoli trasformazioni, come ad esempio la fusione dello stile orientale con lo stile corinzio.

 Luogo

La Basilica si trova nel cuore pulsante della Città di Roma, costeggia il fiume Tevere dove risiedeva il porto, luogo fiorente di scambi commerciali, sita alle soglie della Valle di Murcia. La zona è importante per i suoi tre colli vicinissimi che hanno testimoniato la nascita di Roma: l’Aventino, il Palatino e, poco più avanti, il Campidoglio.

In cima al colle Aventino si trova la piccola Basilica di Santa Prisca, di origini antichissime, poiché sarebbe stata edificata sul luogo della casa di Prisca e dell’Aquila, “collaboratori” (Rm 16: 3 -5) di San Paolo che lo ospitarono nella propria casa. San Pietro avrebbe amministrato il battesimo ai primi catecumeni in quel luogo.

L’altra parte dell’Aventino conserva la memoria di San Saba, glorioso rappresentante del monachesimo orientale la cui chiesa sorge sul luogo della casa di Santa Silvia, madre di San Gregorio Magno. Vi ebbe luogo, sotto l’influenza dell’Oriente, la prima fondazione monastica di Roma. Ecco cosa dicono le cronache del tempo: Quando l’illustre Sant’Atanasio, Patriarca d’Egitto, grazie alla cui energia il mondo cristiano riuscì a sottrarsi all’arianesimo, venne a Roma nel 340, alloggiò sull’Aventino presso la matrona Albina. Il suo stesso esempio e quello dei due monaci egiziani che servirono come suoi segretari suscitò l’ammirazione della nobildonna e di sua figlia Marcelia. Non esitò a consacrarsi al Signore e ad abbracciare le pratiche dell’ascesi già tradizionali in Oriente. Fonda nella sua casa il primo convento di Roma.

La missione

La missione della Basilica merita di essere conosciuta e considerata come una scuola, perché è materia di studio storico, artistico e religioso. Santa Maria in Cosmedin rappresenta un simbolo vero della città di Roma, in quanto esprime in ogni angolo della Basilica due realtà riferite alla città pagana ed a quella cristiana. La Basilica è sita vicino al fiume Tevere, rione “Ripa”, anticamente denominata “Ripa Greca “, dal suo famoso porto crocevia di merci e culture dall’oriente greco.

Il luogo ci ricorda che vi era una numerosa comunità greca, per la quale Papa Adriano I (772-795) ha voluto costruire e ampliare, decorando questa Basilica. La Basilica si è rivestita di una splendente veste e soprannominata Cosmedin che significa decorata.

Posta ai piedi dell’Aventino, Santa Maria in Cosmedin esprime eloquentemente questo carattere ecumenico che caratterizza l’Aventino e le sue lontane origini; sottolinea così il carattere universale della Chiesa e la sua unità attraverso la diversità di riti, etnie, lingue, culture e mentalità. La bellezza di questa Basilica viene considerata un faro che illumina, mediante il patrimonio e l’insegnamento al servizio di Dio e dell’uomo.

Attualmente la Basilica di Santa Prisca è considera il referente amministrativo per i fedeli latini che vorrebbero celebrare i Santi Sacramenti nella Basilica di Santa Maria in Cosmedin.

Il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, concesse alla Basilica Minore di Santa Maria in Cosmedin mediante Sua Beatitudine il Patriarca Yossef Absi la “Missione con cura d’anime” il 16 novembre 2019, come riferimento per tutti i fedeli melchiti residenti nella diocesi di Roma. La Basilica inoltre fa riferimento ai fedeli melchiti presenti sul territorio italiano.

I sacerdoti che hanno servito la Basilica:

Archimandrita Georges Gharib 1966-1968

Archimandrita Elias Jarawan 1969-2001

Padre Nidal Jabali 2002-2003

Archimandrita Matanios Haddad 2004-2018

Archimandrita Chihade Abboud 2018- …

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